12/10/09

SEGNALAZIONE - I ricordi di Ma Jian

Ma Jian apre il suo computer. È seduto a tavola e sta ancora facendo colazione in albergo, sono le dieci del mattino. «Ecco - dice- questo è quello che è successo a Tian An Men». L’impatto è fortissimo, sullo schermo scorrono immagini agghiaccianti. Bisogna staccare lo sguardo, prendere fiato e poi riavvicinarsi poco per volta, mentre lui racconta la lunga sequenza di morte. «Questa l’ho scattata io - spiega, mostrando la folla che riempie lo spazio enorme di Tien An Men - Era l’inizio dell’occupazione della piazza, verso metà maggio. Non eravamo ancora martiri ma solo studenti che volevano cambiare il mondo».
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Il desiderio della verità di Ma Jian non si ferma neanche davanti ai suoi colleghi scrittori, anche famosi, che hanno subito, come migliaia di altri, quello che lui chiama «il lavaggio del cervello». «In quei giorni molti di loro sfilavano insieme a noi studenti. Nelle foto si vedono i loro volti, e quando sarò a Francoforte per la Fiera del libro li chiamerò per nome e domanderò dove sono finiti i loro slogan per la libertà».

Leggi l'articolo di Francesca Ortalli sull'Unità.

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