Il video per il Guardian del fotografo Dan Chung e della corrispondente in Cina Tania Branigan.
I lavoratori migranti torneranno a lavorare nelle grandi cittá cinesi dopo essere tornati nei propri villaggi a trascorrere le vacanze per il Capodanno cinese?
I lavoratori migranti torneranno a lavorare nelle grandi cittá cinesi dopo essere tornati nei propri villaggi a trascorrere le vacanze per il Capodanno cinese?
Gli effetti della recessione mondiale in Cina
29 gennaio 2009The Economist
Il Partito comunista cinese si prepara a festeggiare ad ottobre i suoi sessant'anni come unico partito al potere. La recessione globale, invece, costringerá la Cina a fronteggiare la piú grande crisi del mercato del lavoro degli ultimi vent'anni.
La disoccupazione in Cina aumenta e, anche se non ci sono statistiche ufficiali per la disoccupazione delle aree rurali, sappiamo che almeno il 10 percento dei lavoratori migranti attualmente impiegati nelle cittá e nelle arre produttive del paese, si troverá disoccupata entro la fine dell'anno. Considerando i numeri della popolazione cinese, si tratta di almeno quindici milioni di persone che negli ultimi anni hanno lasciato le campagne per partecipare al miracolo economico.
I quadri di partito non hanno che una vaga idea di cosa succederá, in fondo sperano che questa massa di persone torni acriticamente nelle aree rurali di origine, dove troverá almeno un tetto e del cibo sufficiente a nutrirsi. Negli ultimi anni, peró, milioni di contadini hanno perso la loro terra incoraggiati a vendere dai governatori locali che a loro volta lucravano sull'"inarrestabile" espansione urbana. Le statistiche ufficiali, inoltre, anche se vaghe e incomplete, suggeriscono che le proteste stanno aumentando, soprattutto nelle aree rurali.
Ad aumentare il pericolo di disordini sociali sono i laureati che vedono abbassarsi drasticamente, per la prima volta dalla fine degli anni Ottanta, le possibilitá di trovare un lavoro. E le proteste degli studenti, si sa, preoccupano notevolmemte il governo.
Il presidente Hu Jintao e il primo ministro Wen Jiabao affrontano le crescenti tensioni promettendo misure che incrementino allo stesso tempo la crescita e lo stato sociale ma, quello che veramente desiderano, é che i governatori locali riscano a tener aperte le fabbriche. [leggi tutto l'articolo]
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