02/03/09

DICONO IN CINA - 2009: un anno molto difficile


Ziyou Shibao, The Liberty Time, Taipei, 2 marzo 2009

Si apre questa settimana a Pechino la sessione primaverile del congresso del Partito comunista cinese. L’assemblea dovrà affrontare la difficile congiuntura economica internazionale in un momento in cui ricorrono gli anniversari denominati dai mezzi di comunicazione “6521”: il sessantenario della fondazione della Repubblica popolare cinese, il cinquantenario dell'esilio dal Tibet del suo leader spirituale il Dalai Lama, il ventennale del movimento democratico di Piazza Tian'anmen e i primi dieci anni dalla messa al bando della setta religiosa del Falun Gong.

Oltre alla crisi economica, quindi, il governo cinese si troverà a fronteggiare anche la possibilità di disordini politici dovuti alle ricorrenze suddette, tant'è che il 2009 è ritenuto un anno sensibile per il governo cinese. Inoltre, il 14 marzo sarà il primo anniversario delle rivolte tibetane e questo renderà ancora più difficile lo svolgimento del congresso. In effetti episodi di protesta sono sempre più frequenti. Alla fine del mese scorso tre uomini si sono dati fuoco a Pechino e i media stranieri hanno individuato le cause del gesto nel movimento per la liberazione dello Xinjiang; pochi giorni fa l'agenzia di stampa Xinhua ha dato notizia di un uomo con la veste dei monaci buddisti che si è dato fuoco in Sichuan nella prefettura di Aba per dar voce al suo dissenso; l'agenzia di stampa Ap ha comunicato che prima che si aprisse il Congresso del popolo più di mille persone che erano andate a Pechino a chiedere udienza sono state disperse dalle forze di Polizia.


Il congresso del popolo si aprirà il 3 o il 5 marzo e la sua chiusura è prevista per il 13.


Questo post è stato pubblicato da Internazionalia.net

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