Zhang Dali è un esponente di spicco di quella folta generazione di artisti d'avanguardia venuta allo scoperto in seguito alla repressione di Piazza Tienanmen. Infatti, Dali, dopo una formazione rigidamente accademica improntata al realismo sociale, nel 1989 fugge dalla Repubblica Popolare Cinese e viene in Italia a Bologna dove vive e lavora sei anni. Nel 1995 torna a Pechino e qui le mutate condizioni politiche gli consentono di portare avanti una ricerca prima improntata a un graffitismo performativo, che denuncia tra l’altro gli sventramenti degli edifici storici della città antica e la mancanza di democrazia nel Paese; ma poi esegue anche dipinti nei quali gli ideogrammi - con slogan che invitano i cittadini al decoro e all’ordine - diventano cifra compositiva di grandi ritratti in bianco e nero di giovani cinesi.
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