Tre scuole private di Chengdu, mille insegnanti con l'appoggio di genitori e studenti hanno scioperato dal 5 al 9 novembre. Hanno protestato contro l'impoverimento dei salari, le condizioni di lavoro e le misere condizioni di igiene degli istituti scolastici gestiti dal gruppo Derui, il cui preidente, Yan Yude, è nella lista degli uomini più ricchi della Cina pubblicata quest'anno da Hurun. Gli stipendi degli insegnanti in queste scuole variano tra gli 800 e i 2000 yuan al mese, ovvero tra gli 80 e i 200 euro mentre la media nazionale è tra i 4000 e i 5000 yuan (400/500 euro). I genitori pagano una retta tra i 6000 e i 26000 yuan all'anno da cui sono esclusi vitto, alloggio e libri mentre i loro figli lamentano la presenza di topi e blatte negli alloggi e il cibo scadente.
Sembra che questo sia uno dei primi scioperi degli insegnati in Cina e sicuramente la prima azione degli studenti delle scuole secondarie contro le autorità scolastiche. Dal 1989, infatti, studenti e operatori scolastici sono stati piuttosto passivi. Negli ultimi anni ci sono state rade e piccole manifestazioni di dissenzo contro le privatizzazioni scolastisce, le grandi proteste nazionalistiche contro gli Stati uniti (1999 e 2000) e il coinvogimento di massa per aiutare le vittime del terremoto in Sichuan dell'anno scorso.
Leggermente diverso il punto di vista del China Daily.
Leggermente diverso il punto di vista del China Daily.
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