19/02/09

DICONO IN CINA - Attenzione ai Blogger


Che succede nella blogosfera cinese?
Il 14 febbraio, il giorno di San Valentino, Xu Lai, noto scrittore e blogger, è stato accoltellato alla fine della presentazione del suo nuovo libro 想象中的动物 [Animali immaginari] in una libreria di Pechino. La notizia è rimbalzata da un blog all’altro per trovare la sua eco nel Southern Metropolis Daily [trad. in inglese su Black and White Cat e, con foto, su EastSouthWestNorth ], sull’ Oriental Morning Post [trad.in inglese su Danwei ] e, anche, sull’americano New York Times .
Il suo blog 钱烈宪要发炎 - ProState in Flames - era visitato da 130mila utenti al giorno e per lo più riprendeva le notizie ufficiali dissacrandole con i potenti mezzi dell’ironia e della satira. Il suo ultimo post, a proposito della festa di San Valentino, rivisita gli esilaranti ammonimenti governativi per evitare che le relazioni adulterine “possano portare [la Cina] all’instabilità sociale”.
Oggi sappiamo che Xu non è più in pericolo di vita, ma perché è stato accoltellato?
Diverse le opinioni, le manifestazioni di solidarietà e le paure che si intrecciano nei quasi 650 commenti al suo ultimo post. Alcuni sospettano del governo, altri contestano che quelli del governo non sono stupidi e se vogliono far fuori qualcuno, semplicemente, lo arrestano. L’amico blogger Wei Yingjie scrive: “Da quando [Xu] ha lasciato Shanghai per Pechino, non ha più alzato i toni, e si è comportato come una persona che conosce i limiti che non può valicare. È impossibile che il movente sia una vendetta personale [...]. Attualmente la spiegazione di quello che è accaduto è molto semplice ma sembra necessiti di essere ribadita. L’anno scorso Yan Chongnian, il docente principale del programma Lecture Room della Cctv, fu schiaffeggiato mentre rilasciava autografi [su questo argomento si veda anche il filogovernativo People's Daily Online]. [...] Usare la violenza contro la libertà di opinione è una maniera di essere codardi”

Passa qualche giorno, a Pechino nevica e anche la blogosfera si raffredda. Poi un’altra notizia. Più confusa, meno violenta ma altrettanto grave perché ha direttamente a che vedere con la burocrazia e, quindi, col Governo. Il blog dell’avvocato Liu Xiaoyuan , vincitore del premio BoBs come miglior blog cinese del 2008 per i numerosi appelli alla trasparenza nei processi legali, denuncia che il suo studio legale Yitong è stato condannato a sei mesi di interdizione dal lavoro, per aver impiegato personale senza licenza per svolgere attività legali. In un post del 17 febbraio, Liu spiega che l’accusa si riferisce all’avvocato dello Henan Li Subin, la cui licenza è stata sospesa per aver compilato un incartamento in cui accusava il tribunale dello Henan di far pagare una tassa abusiva sulla registrazione all’albo degli avvocati. Vero è che lo studio legale Yitong aveva impiegato Li come praticante ma, secondo il nostro blogger Liu Xiaoyuan, la ragione di questa sentenza è il ruolo di protagonista che lui e il suo studio legale svolgono nella campagna a favore dell’elezione diretta dell’Associazione degli avvocati di Pechino.
Nel post odierno, Dove ha sbagliato Li Subin?, Liu Xiaoyuan ripercorre nuovamente tutta la faccenda per concludere che “il significato intrinseco di questa sanzione è che tutti gli avvocati possono essere sospesi per sei mesi”. E ancora: “Gli avvocati non sono funzionari dello Stato; il loro stipendio, infatti, dipende dall'impegno che mettono nell'assistenza legale ai propri assistiti. Gli avvocati dell'intera nazione hanno seguito con attenzione il problema nato dal praticante Li Subin e hanno cooperato con le autorità per risolverlo. La corte amministrativa dello Henan, però, ha finto di non accorgersene”.

Dunque nella Repubblica popolare sta nuovamente restringendo lo spazio già esiguo destinato alla libertà di espressione? Ma quanto queste azioni di censura sono relazionate alla crescente insicurezza sociale che la crisi economica porta con se? E quanto sono destinate a crescere?

Il link a questo post è stato pubblicato da
Lettera22

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